Gianfranco Plenizio: ritratto di un autore

ll 7 febbraio scorso si e spento a Roma Gianfranco Plenizio. Nato a San Lorenzo di Sedegliano (UD) il 10 gennaio 1941, e noto al pubblico per la sua carriera nel mondo del Cinema. Compositore, pianista solista e di complessi cameristici, direttore d’orchestra, arrangiatore e musicologo, ha diretto daI 1968 circa 250 colonne sonore dei piu importanti compositori di musiche da film italiani.

Da sinistra: Gianfranco Plenizio, Alessandro Portelli, Guido Craniz e Leonardo Zanier (8 Giugno 1989)
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Ricordiamo tutti le musiche di Fiorenzo Carpi per Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, il motivo “Senza fine” in Avanti! del regista Billy Wilder e “il mio sguardo e uno specchio” del I giovedi della Signora Giulia, musicati entrambi da Carlo Rustichelli, col quale ebbe una lunga collaborazione.

Sorprendenti le dissonanze in Un Tranquillo posto di campagna di Elio Petri, con un Ennio Morricone in versione “sperimentale” e di Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli con Alberto Sordi in un insolito ruolo drammatico musicato da Giancarlo Chiaramello.

Indimenticabili le melanconiche note di Piero Piccioni in Cristo si e fermato a Eboli di Franco Rosi, e dello sceneggiato Rai dei primi anni ottanta, Verdi di Renato Castellani. Questi film, rimasti impressi nella memoria anche per i loro commenti musicali, sono solo una parte delle tante famose “pellicole” per le quali diresse l’esecuzione orchestrale.

Appunto autografo del Maestro sul verso della fotografia precedente
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Un ruolo non affatto secondario, anzi difficilissimo per la funzione di mediazione tra colonna sonora e immagini, di sincronizzazione dei tempi della partitura musicale con quelli dell’azione cinematografica, e Plenizio in questo e stato davvero un maestro.

Ma e anche stato compositore della soundtrack di E la nave va di Federico Fellini, con il quale ebbe un brevissimo sodalizio, e di numerosi film per la regia di Nello Rossati, nei quali si cimento frequentemente col tema dell’eros. Come non ricordare “Voce d’amore” con il contrappunto vocale di Edda dell’Orso, e “Grigio perla’: un lounge jazz vigoroso sempre per la Gatta in calore.

Si misuro pure col genere poliziottesco, firmando le musiche di Liberi armati e pericolosi interpretato da Tomas Milian, e dello spaghetti western tutto italiano Diango 2 con Franco Nero.

Appassionatosi alla ricerca e alla riscoperta della vocalita cameristica dell’Ottocento italiano, non solo dei grandi compositori melodrammatici Verdi, Mascagni e Puccini, mise in piedi un vasto archivio, il piu grande al mondo, collezionando oltre ventimila spartiti musicali di romanze.

Ha tenuto conferenze, scritto saggi sulla tradizione canora napoletana e su stravaganze musicali, ha pubblicato libri Musica per film. Profilo di un mestiere, e inciso anche cd, tra cui Musica proibita, dedicato appunto al filone amoroso ed erotico della romanza da camera.

Il volume «Musica per film. Profilo di un mestiere» è edito da Guida editore e si può acquistare cliccando qui.

Plenizio aveva studiato pianoforte e composizione aI Liceo musicale lacopo Tomadini di Udine con il maestro Enrico De Angelis Valentini, e la direzione d’orchestra con Franco Ferrara a Roma presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 1957 i primi saggi da solista a Udine, poi il debutto da direttore, a soli venticinque anni, con il “Barbiere di Siviglia” di Rossini.

In seguito diresse grandi orchestre come quella dell’Accademia di Santa Cecilia, della Rai di Roma e Torino, della Filarmonica Ceca. Sin dal suo approdo a Roma aveva stretto rapporti con la comunità dei friulani che lo poté apprezzare come organista nelle messa domenicali degli artisti in Santa Maria del Popolo, oltre che in un concerto al Fogolar.

Né dimenticheremo Ia meravigliosa lezione sulle origini del canto popolare friulano della villotta, tenuta per il gruppo giovani nella bella sede di via Principessa Clotilde il 4 dicembre del 1992. ll presidente Degano lo aveva salutato in rappresentanza del Fogolar il 7 Iuglio 2010 ai Giardini dell’Accademia Filarmonica nella esibizione al piano con il soprano Bruna Tredicine. Quella fu la sua ultima volta.

Nel 1985 ricevette il premio SlAE & Anno internazionale della Musica per il film di Fellini e nel 2004 il “Premio internazionale artisti dello spettacolo”. L’antologia pubblicata nel 2006, Ritratto di un autore, con brani tratti da colonne sonore del decennio 1972-1982, e la sua opera omnia nella quale lo si può ritrovare appieno nelle molteplici sfumature sonore, dal barocco all’avanguardia, in quello che e stato un prodigioso percorso artistico.